Relazione 2017, in latte e derivati il maggior numero di non conformità
Latte e formaggi, frutta a guscio, farina di mais, sono questi i prodotti più a rischio di sviluppare micotossine, composti tossici prodotti dai funghi e presenti nell'1,2% dei campioni di alimenti analizzati nell'ambito dei controlli disposti dal Ministero della Salute. E' quanto emerge dalla Relazione riguardante il controllo delle micotossine negli alimenti 2017, in cui si sottolinea che il numero dei prodotti non conformi è "in calo rispetto allo scorso anno, sebbene sia in calo anche il numero di campioni prelevati". La presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi, come spiega l'Efsa, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, "può causare effetti avversi di vario tipo, come il cancro e la mutagenicità, nonché portare disturbi a livello estrogenico, gastrointestinale e renale. Alcune micotossine sono inoltre immunosoppressive e riducono la resistenza alle malattie infettive"
Di qui l'avvio, in Italia, di un Piano nazionale di controllo ufficiale delle micotossine che si prefigge di definire l'esposizione a tali contaminanti, alcuni dei quali classificati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) come cancerogeni (aflatossine), possibili cancerogeni (ocratossina A, aflatossina M1) e probabili cancerogeni (fusariotossine) per l'uomo. Nel 2017, secondo la relazione pubblicata sul portale del ministero, i campioni non conformi sono risultati essere 24 e rappresentano circa l'1,2% su un totale di 2.036 prodotti. Nel 2016 erano 56 su un totale di 2.959 alimenti controllati. I prelevamenti hanno riguardato anche prodotti bio e destinati alla prima infanzia. Il latte e i derivati rappresentano gli alimenti con il maggior numero di campioni non conformi.
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